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Storia

1947 – 1950

Nel 1947 nasce la filodrammatica Juventus Nova (gioventù nuova); sono stati anni pionieristici per la nostra filodrammatica che durante i periodi più caldi si esibiva all'aperto; in quegli anni furono rappresentati:

Durante le rigide stagioni invernali, invece, il piccolo teatrino dell'Asilo Fiocchi ospitò le repliche di:

Gli attori più giovani si cimentarono anche nel teatro per ragazzi; fra i testi ricordiamo:

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1951 – 1960

Nel 1951 venne inaugurato il nuovo Salone/Teatro di Belledo (360 posti) con il dramma IL BUFFONE DI MONTEFORTE.

Nel 1952, con ERA GIORNO DI NOZZE di Natale Colombo, la compagnia fa già vedere di che pasta è fatta, affermandosi con la vittoria del 1° premio al Concorso Teatrale Diocesano.

Nel 1953 la rappresentazione de L'UOMO DI NAZARETH (la Passione di Cristo) di Carlo Maria Pensa richiese per la sua preparazione l'impegno di quasi cinquanta persone. 

In quel periodo i drammi erano gettonatissimi e fra questi ricordiamo:

Non si trascuravano nemmeno le commedie, alcune brillantissime, fra le quali:

Gli anni '50 sono stati anche gli anni più felici per la farsa; dopo la messa in scena di ogni dramma o drammone, infatti, l'atmosfera veniva subito rallegrata da farse come:

…e tante altre, tutte divertentissime!

Accanto al teatro vero e proprio furono presentati alcuni spettacoli di rivista e arte varia; fu realizzata anche un'operetta dal titolo MA CHI E'? che rimase l'unica della nostra storia.

Le stagioni teatrali continuarono una dopo l'altra con:

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1961 – 1970

Accanto alla consueta attività teatrale che vide in cartellone:

ecco i primi timidi tentativi ufficiosi di teatro promiscuo (fino a qui l'unica eccezione era stata la Passione di Cristo) con:

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1971 – 1980

Nel 1970/71, con la commedia COSTRUIRE di Mario Milani - uno dei migliori lavori maschili messi in scena dalla nostra filodrammatica - la Juventus Nova ottiene il secondo premio al Concorso Teatrale Diocesano.

Nel 1972 la compagnia diventa ufficialmente promiscua e la scelta dei testi rappresentati si riversa prevalentemente su quelli dialettali come:

Il rinnovamento generazionale in atto nella compagnia da i suoi frutti nella stagione 1975/76 con la vittoria del terzo premio nella categoria giovani - sezione dialettale - al Concorso Teatro F.O.M. con I RATER DEL NAVILI di Roberto Zago, a cui seguono:

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1981 – 1990

Il decennio si apre con NOCC DE REPUBLICHETTA di Vittorio Lupani, commedia drammatica con la quale nel 1980/81 la filodrammatica ha ottenuto significativi riconoscimenti, non solo alle rassegne teatrali; sono da esempio il primo premio al concorso italo-svizzero indetto dalla F.O.M. F.C.G. e il premio speciale "Miglior Regia" per le commedie dialettali assegnato a Luigi Masseretti al 1° festival del teatro OP di Pagnano.

E' del 1981/82 la divertente ZOCCH E MELUN A LA SUA STAGIUN da "Il tempo non è galantuomo" di Roberto Franco (ripresa poi in occasione del 50° della filodrammatica).

Dal 1983 commedie dialettali come L'USTERIA DI TRII GUMBET di Sergio Maspoli, vengono alternate a grandi opere d'autore presentate come lettura interpretativa, quali:

Nel 1986 l'allestimento di REZON'S UNIVERSAL ROBOTS (R.U.R.) di Karel Ciapek, considerato il "kolossal" della Juventus Nova, ci ha consentito di calcare il prestigioso palcoscenico del Teatro della Società di Lecco e di vincere il secondo premio al Concorso Teatrale Diocesano.

Dopo questa ardita messa in scena, nel 1987 si ritorna al dialetto con ROPP DE TOEUTT I DE' da "Piccolo mondo in portineria" di Luciano Garzoli.

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1991 – 2000

Dopo un periodo di inattività dovuta alla momentanea inagibilità del teatro parrocchiale che viene ristrutturato, le rappresentazioni si aprono nella stagione 1992/93 con un'autentica chicca del teatro dialettale: GAUDENZI PIANTANIDA, SART... STROLEGH E MAGO di Alberto Balzarini e Paolo Salvi, che nemmeno l'autore, con la sua compagnia, era mai riuscito a mettere in scena.

Seguono commedie brillanti, tutte rigorosamente in dialetto lecchese:

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2001 – 2010

Il filone dialettale è ormai quello che da anni caratterizza la filodrammatica belledense e le commedie, tutte divertentissime, si susseguono una dopo l'altra:

Nel 2003/04 con uno dei cavalli di battaglia per eccellenza del teatro dialettale, vale a dire, ME, DO TUSANN E TRE VALIS da "Un marè per la mia spusa" di Ambrogio Lunati, la nostra filodrammatica ha l'onore di salire per la seconda volta nella sua storia sul prestigioso palco del Teatro della Società di Lecco; il cartellone della rassegna "Teatro in Lombardia" ci mette al fianco di vere e proprie icone del teatro dialettale lombardo quali Piero Mazzarella e i Legnanesi. Poi:

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2011 – 2020

E' ancora il dialetto a farla da padrone con:

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2021 – Oggi

Dopo la pausa forzata per la pandemia riprendono le rappresentazioni.

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